Contesto per me è sinonimo di chiarezza. E non solo nell’ambito della matematica o delle scienze in generale, ma in ogni cosa che ci circonda…Per fare un esempio: quante volte incappiamo in tremendi equivoci o gaffe? E quante volte questi inconvenienti si verificano perché la persona non è a conoscenza della particolare situazione del suo interlocutore?
Inutile ribadire quanto sia importante avere presente il quadro generale entro cui è inserita una formula, o più in generale un problema…ma la ricerca di questa “chiarezza” si fonda a mio avviso anche sull’interesse e sugli stimoli che ciascuno prova di fronte alla matematica. Qualcuno potrà dire: “a me basta imparare la formula x il compito” oppure “ma a cosa serve sapere tutta questa roba?”. Mi ha colpito la frase tratta dall’articolo di M. Polito: è importante rendere desiderabile la matematica…e io un po’ mi rivedo in questo! Fino alla 4^ superiore non provavo granché x la materia. Poi in 5^ me ne sono innamorato. E forse questa “esplosione” la devo all’esempio della mia insegnante che mi ha saputo trasmettere il messaggio di quella materia (almeno x quello che ho capito io!), cioè un modo di vedere le cose, un ragionamento di un certo tipo: come una lente attraverso la quale vedere la realtà.
Senza proprio per questo perdere di vista su cosa si punta la lente!
Parole: 223 (ops!)
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